IL VERO ALTROVE E' QUI

Mese: dicembre, 2014

E’ QUEL CHE E’

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Vento tra i capelli e gelo in viso,

le guance si arrossano,

il naso diventa insensibile.

I denti tremano,

e le labbra sanguinano

di un rosso fuoco.

Vieni da me,

raggiungimi e fammi sentire il calore

della tua bocca sulla mia.

Sii linfa,

donami vita ed abita il mio corpo,

fammi dimenticare dell’inerzia e dell’abitudine.

Spingimi verso l’indefinito,

asseconda le mie voglie

ed accarezza il mio futuro.

Non solo la mia bocca ti reclama,

ma è tutta la mia persona

a trovare in te il suo più grande stimolo.

Nessuna confusione ormai,

sei pura eccitazione

e sei molto altro.

Una cosa di cui non potrei fare a meno nella mia vita è la presenza costante di persone che mi stimolino a sviluppare e a migliorare ogni parte di me e che mi inducano sempre a mettere in discussione tutto. Sentimenti, vita, aspirazioni, esperienze, opportunità, amicizie. “Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti. Lentamente muore chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.” Non avrei mai pensato di citare una poesia di Neruda perchè non rientra tra i miei poeti preferiti, ma è giusto che vengano dati anche a lui i suoi meriti.

f.

ALL IN

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Non credete alle persone che vi dicono che la notte porta consiglio. La notte porta confusione, illusioni, eccitamento e dell’insano coraggio. La salvezza dell’anima è la mattina, quando la messa a fuoco delle emozioni è migliore e quando sembra tutto più reale. Mi sono sempre posta il problema di cosa fosse giusto e cosa sbagliato e mi sono trovata spesso a pensare che ciascuno sia la somma delle proprie scelte. Oggi, a 26 anni appena compiuti, mi rendo conto che io sono anche quello che non ho scelto, quello a cui ho rinunciato per prendere un altro percorso. Nell’adottare certe decisioni e nel preferire una strada ad un’altra mi ritrovo inevitabilmente a dover rinunciare ad una parte di me e, vi confesso, non sono sicura che questa sia la scelta più intelligente. Mi è stato detto più volte che sono una persona che vuole tutto e che questo va bene, fintanto che non si scontri con moralità ed etica. Ora credo che non esistano cose universalmente giuste o sbagliate, ma che tutto sia relativo. La moralità è relativa. Le scelte sono relative. Le emozioni sono relative.

Io, in questa mattina di Natale, ho capito che non voglio rinunciare a nessun aspetto del mio essere. Voglio tutto, tutto di me.

Buone feste, che ognuno possa amare ed amarsi.

f.

OGNI MALEDETTA VOLTA

Ho bisogno di una pausa da tutto, da me stessa in primis. La fine dell’anno porta con sé ogni volta milioni di dubbi e pensieri di cui farei volentieri a meno e Dicembre è uno di quei mesi in cui ogni volta succede qualcosa di negativo. Oltre al Natale, s’intende. Quando ho aperto questo blog, l’ho fatto con estrema leggerezza e senza assolutamente nessuna pretesa. Avevo semplicemente voglia di scrivere quello che mi passava per la testa in un posto che fosse altro rispetto al mio solito block notes. Mi rendo conto, però, che certe cose nascono per rimanere private, che certi pensieri non devono essere per forza condivisi con destinatari sconosciuti. Alcune situazioni non si possono spiegare facendo attenzione ad usare un lessico ed una ortografia corretti. A volte la penna scrive senza prima elaborare e, in quei momenti, gettare pensieri sulla carta è uno dei gesti più liberatori che per me possano esistere. Ancora più liberatorio, poi, è accartocciare quello stesso pensiero, quello stesso foglio e farlo finire nel cestino. Perchè alcune cose che la mente o il cuore ci vogliono dire, noi semplicemente non le vogliamo stare ad ascoltare.

Demoni e meraviglie
Venti e maree
Lontano di già si è ritirato il mare
E tu
Come alga dolcemente accarezzata dal vento
Nella sabbia del tuo letto ti agiti sognando
Demoni e meraviglie
Venti e maree
Lontano di già si è ritirato il mare
Ma nei tuoi occhi socchiusi
Due piccole onde son rimaste
Demoni e meraviglie
Venti e maree
Due piccole onde per annegarmi.”

Ho letto questa poesia per la prima volta sei anni fa, mentre mi innamoravo totalmente di Prévert. Mi ci ritrovo ancora oggi, ogni maledetta volta. Demoni e meraviglie. Il demone e la meraviglia, insieme, per me.

f.